Ottobre 24, 2024
Il giardino di Ninfa
Il giardino di Ninfa è l’oasi realizzata dalla famiglia Caetani sulle rovine dell'omonima città medievale, uno splendido esempio di poesia e architettura medievale che sorge ai piedi dei monti Lepini nella provincia di Latina. Qui, da marzo a novembre, soltanto alcuni giorni dell'anno al fine di preservare il delicato equilibrio ambientale, sono organizzate delle visite guidate per immergersi nella realtà incontaminata dove molti scrittori, Virginia Woolf, Truman Capote, Ungaretti, Moravia, hanno trovato l’ispirazione per le loro creazioni, un vero salotto letterario. L’antica cittadina, dove oggi sorge l’oasi, ebbe una vita travagliata: spesso contesa da varie casate venne più volte distrutta e ricostruita. Nel 1298 fu acquistata dalla famiglia Caetani e per un centinaio di anni contesa tra questi e i Borgia. Alla fine del 1300 cominciò la decadenza della città a causa soprattutto della malaria. Solo verso la fine dell’800 i Caetani ritornarono sui possedimenti: bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi, rose in gran numero, e restaurarono alcune rovine, dando vita ad un giardino in stile anglosassone, dall’aspetto romantico. All’interno del giardino di otto ettari si possono ammirare oltre 1300 specie di piante tra cui diciannove varietà di magnolia, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi. Oggi l’oasi si presenta come una pittoresca rovina con avanzi di un castello, di palazzi, di chiese, di campanili medievali, il tutto abbracciato da una ricca vegetazione.
L’oratorio della Santissima Annunziata a Cori
Ubicato fino agli anni Cinquanta del Novecento in aperta campagna, sulla principale via di accesso a Cori, l’oratorio fu edificato nel secondo decennio del Quattrocento per volontà del cardinale Pedro Fernández de Frías, vicario pontificio e rettore per la Sabina e la provincia di Campagna e Marittina, di cui Cori faceva parte. L’interno, a volta unica, è interamente decorato da pregevoli affreschi quattrocenteschi dedicati all’Antico e al Nuovo Testamento. Dopo la prima fase dei lavori, alla morte del De Frias il ciclo fu ripreso da un secondo maestro del quale si individua la diversità di mano, decisamente più abile e consapevole, forse coadiuvato da un allievo dalla figuratività più rozza ed ingenua. Insieme realizzarono la conclusione del ciclo vetero testamentario: la critica recente ha avanzato il nome di Pietro Coleberti da Priverno, formatosi nel cantiere sublacense presso il Maestro abruzzese detto "della Cappella Caldora", documentato a Sermoneta nel 1420 e a Roccantica nel 1430. La terza ed ultima fase decorativa corrisponde ai registri inferiori delle pareti laterali, con una teoria di santi a figura intera, una Pietà, una Risurrezione e il lacerto di una scena con il Cristo al Limbo. L’autore è eccellente e forse unico nel panorama laziale quattrocentesco, tanto da spingere lo storico dell’arte Hermanin a identificarlo nell’aiutante di Masolino da Panicale a Castiglione Olona, rappresentante quindi di una estrema riflessione sull’eredità fiorentina e anello di passaggio dal tardo Gotico al Rinascimento.
L’abbazia di Fossanova
L’abbazia, costruita dai benedettini tra la fine del 1100 e l’inizio del 1200 sulle rovine di una villa romana di età repubblicana, è uno splendido esempio di gotico italiano, con i suoi imponenti pilastri congiunti da arcate, navate con volte a crociera, un grande rosone centrale che contraddistingue la facciata sia internamente che esternamente grazie alle sue decorazioni. Il nucleo principale è costituito dalla chiesa con il chiostro su cui ruotano il Refettorio, la Sala Capitolare, l’infermeria dei monaci e la Casa dell’Abate, dove morì San Tommaso d’Aquino nel 1274, in viaggio per Lione dove si stava recando per rappresentare papa Gregorio X al Concilio. Fossanova presenta caratteri di un gotico primitivo (archi acuti, ma volte non cordonate) abbinati ad altri ancora romanici, richiamandosi ad esempi transalpini come Fontenay e Pontigny. Non c’è accordo tra gli studiosi su chi abbia in realtà lavorato alla costruzione: alcuni sostengono che Fossanova è creazione laziale, altri che vi operarono maestranze francesi o monaci guidati da architetti d’Oltralpe.
La cattedrale di Anagni
La costruzione della Cattedrale, realizzata per volere del vescovo Pietro da Salerno, risale agli anni 1072-1104: all’esterno si presenta in stile romanico emiliano-lombardo con la possente facciata in pietra tartara e il poderoso campanile romanico con aperture a monofore, bifore e trifore. Al suo interno il pavimento cosmatesco, databile agli anni tra il 1224 e il 1227, è opera di Cosma di Jacopo di Lorenzo (lo stesso autore del successivo pavimento della cripta, terminato nel 1231 con i suoi due figli Luca e Jacopo) e fu realizzato per volere del vescovo Alberto, con il sostegno economico di Rainaldo di Anagni, cappellano di papa Onorio III (1216-1227). La cattedra episcopale, firmata da un Vassalletto di Roma, fu commissionata, sotto il pontificato di Urbano IV (1261-1264), dal vescovo Lando (o Landone) in carica dal 1262. La meravigliosa cripta di San Magno è coeva alle prime fasi costruttive della cattedrale e doveva fungere da scrigno per la conservazione delle reliquie dei santi. L’ambiente presenta tre navate trasversali rispetto a quelle della chiesa superiore e tre absidi. Le dodici colonne individuano ventuno volte che, con le rispettive pareti, sono decorate da un ciclo pittorico di eccezionale bellezza che racconta la storia della Salvezza dell’uomo, dalla sua creazione fino alla fine dei tempi. Gli affreschi, riferibili tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, sono attribuiti a tre botteghe di artisti anonimi conosciuti come Primo Maestro di Anagni o Maestro delle Traslazioni, Secondo Maestro di Anagni o Maestro Ornatista e Terzo Maestro di Anagni.
L’abbazia di Casamari
L’abbazia di Casamari, situata nell’estremo territorio orientale del comune di Veroli, lungo la via Mària, a metà percorso tra Frosinone e Sora, si staglia, imponente e solitaria, a ridosso di una collina rocciosa delimitata dal torrente Amaseno, che anticamente segnava il confine tra gli Ernici e i Volsci, a 300 metri di altitudine sul livello del mare. Fu eretta sulle rovine dell’antico municipio romano di Cereatae Marianae (di cui è ancora visibile l’acquedotto che lo serviva), così denominato in onore della dea Cerere, cui il luogo era consacrato, e del valoroso generale romano, Caio Mario, che qui nacque e trascorse i primi anni della sua giovinezza; a lui si deve anche l’attuale denominazione di Casamari “casa di Mario”. Preziose informazioni circa le origini del monastero ci sono offerte da due fonti documentali: la Cronaca del Cartario del XIII secolo e, il Chartarium Casamariense, redatto sullo scorcio del ‘400 da un monaco di Casamari per incarico dell’abate commendatario Giuliano della Rovere. Secondo la prima di tali fonti si apprende che l’abbazia sorse agli albori dell’XI secolo, nel 1005, per iniziativa di una comunità benedettina che edificò il primo monastero. Quando poi, per l’opera spirituale di Bernardo di Clairvaux e per l’appoggio dei pontefici, l’Ordine di Citeaux (Cistercium) in Borgogna, si diffuse in Italia, nel 1152 l’abbazia passò ai Cistercensi. Questi nel 1203 intrapresero una radicale ricostruzione dell’antico monastero secondo la planimetria tipica dell’Ordine, sotto la direzione e progettazione di fra Guglielmo da Milano. La chiesa, dedicata alla Vergine Assunta e cointitolata ai Santi Giovanni e Paolo, fu iniziata con la benedizione di Innocenzo III e consacrata nel 1217 da papa Onorio III.
Villa Farnesina a Roma: gli affreschi di Raffaello (apertura esclusiva)
La villa della Farnesina alla Lungara, nel cuore di Trastevere, è una delle più nobili e armoniose realizzazioni del Rinascimento italiano. Fu costruita come residenza suburbana del ricco banchiere di origine senese Agostino Chigi tra il 1505 e il 1520 su progetto di Baldassarre Peruzzi. La residenza fu affrescata secondo un programma iconografico di straordinaria ricchezza volto a celebrare il committente e affidato ai più grandi artisti del periodo, tra cui lo stesso Peruzzi, Sebastiano del Piombo, il Sodoma e Raffaello Sanzio che con la sua scuola realizzò la splendida Loggia di Amore e Psiche e l’affresco della ninfa Galatea. Dopo tanto splendore durante la vita di Agostino, la villa, in cui avevano fatto bivacco i Lanzichenecchi durante il sacco di Roma, nel 1590 fu acquistata dal Cardinale Alessandro Farnese il giovane, da cui viene il nome di Farnesina, per distinguerla dal Palazzo Farnese, al di là del Tevere. Nel 1735 passò con l’eredità di Elisabetta Farnese a Carlo IV Borbone, finché Francesco II la concesse in enfiteusi per 99 anni all’ambasciatore di Spagna a Napoli, Salvador Bermudez de Castro, duca di Ripalta. Nel 1927 fu acquistata dallo Stato Italiano come sede dell'Accademia d'Italia e dal 1944 è la sede di rappresentanza dell'Accademia Nazionale dei Lincei, situata nell’antistante Palazzo Corsini.
Per approfondire
https://www.abbaziadicasamari.it/
https://www.giardinodininfa.eu/
https://www.cattedraledianagni.it/cattedrale
https://www.abbaziadifossanova.it/
Programma
Giovedì 24 ottobre
Ore 7,30: ritrovo dei partecipanti alla stazione di Porta Nuova e partenza per Roma Tiburtina con il Frecciarossa in ambiente standard
Ore 12,40: all’arrivo, trasferimento ai Giardini di Ninfa; al termine della visita trasferimento all’hotel Europa di Latina
Ore 20,30: cena presso il ristorante dell’hotel
Venerdì 25 ottobre
Ore 9: partenza per Cori per la visita dell’oratorio della Santissima Annunziata. Al termine trasferimento a Sermoneta. Pranzo presso la Trattoria da Elena
Ore 16: visita guidata dell’abbazia di Fossanova; al termine rientro a Latina
Cena libera
Sabato 26 ottobre
Ore 8,45: partenza per Anagni per la visita guidata del Duomo.
Pranzo libero
Ore 16: visita guidata dell’abbazia di Casamari; al termine rientro in hotel a Latina
Cena libera
Domenica 27 ottobre
Ore 9: partenza per Roma.
Ore 10,30 visita guida di Villa Farnesina (apertura esclusiva)
Pranzo libero
Ore 14,30: trasferimento alla stazione Termini e partenza per Torino Porta Nuova con il treno Frecciarossa delle 15,25 in ambiente standard con arrivo a Torino alle ore 20,20
Quota di partecipazione
Base 20 paganti: 930 € a persona
Base 25 paganti: 840 € a persona
Supplemento singola: 120 €
10% di sconto per i soci del Touring Club Italiano
Le iscrizioni si chiudono il 9 settembre.